7 Febbraio 2025 Il nuovo contratto “misto”: dipendente e autonomo Scopri il contratto misto, la nuova formula che combina lavoro dipendente e autonomo, con vantaggi come il regime forfettario al 15%. Lavoro dipendente e autonomo in un’unica soluzione Con il Collegato Lavoro 2025 viene introdotto il contratto “misto”, una formula innovativa che consente di lavorare contemporaneamente come dipendente e lavoratore autonomo per lo stesso soggetto. Questa novità apre le porte a nuove opportunità, inclusa la possibilità di accedere al regime forfettario con aliquota ridotta al 15%. Cosa prevede il contratto misto? Il contratto misto è stato concepito per agevolare i lavoratori che desiderano combinare due forme contrattuali, rispettando però determinate condizioni. Ecco le principali caratteristiche: Il lavoratore può operare sia come dipendente che come autonomo per lo stesso datore di lavoro. È prevista la possibilità di accedere al regime forfettario, applicando un’imposta sostitutiva del 15%, anche quando il lavoratore autonomo opera in prevalenza verso il datore di lavoro. Deroga alla causa ostativa per il regime forfettario Nell’ambito del regime forfettario, esiste una causa ostativa al regime che prevede che: “non possono avvalersi del regime forfettario le persone fisiche la cui attività sia esercitata prevalentemente nei confronti di datori di lavoro con i quali sono in corso rapporti di lavoro o erano intercorsi rapporti di lavoro nei due precedenti periodi d’imposta, ovvero nei confronti di soggetti direttamente o indirettamente riconducibili ai suddetti datori di lavoro, ad esclusione dei soggetti che iniziano una nuova attività dopo aver svolto il periodo di pratica obbligatoria ai fini dell’esercizio di arti e professioni”. In sostanza il collegato prevede, in caso di contratti misti la deroga a questa causa ostativa. Attenzione però che la norma prevede alcune condizioni. Le condizioni per accedere al contratto misto Innanzitutto, il contratto misto deve risultare stipulato prima dell’inizio dei due rapporti di lavoro, e pertanto questa fattispecie potrà essere applicata solo ai nuovi rapporti, e quindi ai contratti stipulati a partire dal 1° gennaio 2025. La fattispecie del contratto misto, riservata ai datori di lavoro con almeno 250 dipendenti, richiede inoltre le seguenti condizioni: Il contratto di lavoro subordinato deve necessariamente essere a tempo indeterminato e part-time, con una percentuale tra il 40 e il 50% dell’orario di lavoro previsto dal CCNL; Il domicilio professionale del contribuente non può coincidere con quello del datore di lavoro; Il contratto misto dovrà essere certificato dagli organi di cui all’art. 76 del D.Lgs. 276/2003. Non deve sussistere alcuna sovrapposizione, di orario o di oggetto della prestazione tra i due contratti. Il contratto misto rappresenta una soluzione interessante per i lavoratori che desiderano coniugare flessibilità e sicurezza contrattuale. Tuttavia, la sua applicabilità è riservata a una platea ristretta di aziende e richiede il rispetto di condizioni rigorose. L’entrata in vigore dal 1° gennaio 2025 aprirà nuovi scenari nel mondo del lavoro. Resta da vedere come il mercato e le imprese reagiranno a questa innovazione. Contattaci per una consulenza dedicata! Seguici su Facebook, LinkedIn e Youtube per rimanere aggiornato su tutte le novità.
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